di Gianpaolo Lucato – fisioterapista
È di recente approvazione la legge 988, cosiddetta: “Legge sul Biologico”, che ha concluso l’iter in commissione il 29 Luglio scorso e che di fatto rappresenta uno strumento normativo a supporto dell’universo bio. “La produzione biologica – cita la legge – è un sistema globale di gestione dell’azienda agricola e di produzione alimentare, basato sull’interazione tra le migliori prassi in materia di ambiente e azione per il clima e di salvaguardia delle risorse naturali e, grazie all’applicazione di norme rigorose di produzione, contribuisce alla qualità dei prodotti, alla sicurezza alimentare, al benessere degli animali, allo sviluppo rurale, alla tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, alla salvaguardia della biodiversità e al raggiungimento degli obiettivi di riduzione dell’intensità delle emissioni di gas a effetto serra”.
Nella stessa legge si equipara il biologico al biodinamico, termini spesso usati in modo interscambiabile, fatto che ha scatenato “una rivolta”, capitanata dalla senatrice Elena Cattaneo, che ha chiesto di stralciare tale equiparazione in quanto legittima “pratiche esoteriche e stregonesche”. La questione non è semplice in quanto la biodinamica per certi aspetti assomiglia all’agricoltura biologica in quanto non usa fertilizzanti e pesticidi chimici e considera l’azienda agricola un organismo vivente in cui ogni parte contribuisce al benessere del tutto ma introduce anche concetti quali energie cosmiche, influenze astrali e l’utilizzo di preparati come il corno-letame. “Assolutamente antiscientifico”, definiscono il loro approccio i forti detrattori della biodinamica, mentre altri, comunque scettici, non vedono alcun pericolo nel modo di fare agricoltura seguendo pratiche sicuramente particolari ed eccentriche ma comunque naturali e rispettose dell’ambiente, del clima e degli esseri viventi.
Molti altri sono gli attori di questa battaglia che risulta essere solo all’inizio: ci sono gli introiti economici, fino a 4 volte maggiori quelli di un ettaro coltivato con la biodinamica rispetto ad un ettaro coltivato tradizionalmente, c’è Demeter l’ente che certifica il biodinamico e che sta a metà tra una multinazionale e un’associazione di produttori, ci sono i detrattori del biologico che sfruttano la guerra contro il biodinamico per rallentarne la diffusione, c’è chi è preoccupato che finanziamenti pubblici vengano erogati per sostenere pratiche esoteriche e chi invoca l’utilizzo del metodo scientifico per capire se e perché il biodinamico funziona.
Insomma, c’è differenza eccome tra biologico e biodinamico e la questione è parecchio intricata ma di notevole importanza per capire chi e che cosa finanziamo con i nostri acquisti. Per poterlo fare in modo consapevole e per approfondire l’argomento con una bella lettura, vi segnalo l’articolo di Stefano Liberti, uscito su Internazionale il 20 Settembre 2021.