NUTRIRSI per il raggiungimento e mantenimento della  PERFORMANCE PSICO-FISICA

di Annalisa Ghiglia – biologa & nutrizionista

Nutrizione e performance psicofisica: facciamoci delle domande e cerchiamo di darci delle risposte. Sempre più siamo «bombardati» da FAKE NEWS provenienti da diversi canali di informazione (Dr. WEB, riviste non di settore, vicini di casa, colleghi di lavoro, figure di «esperti» non qualificate e riconosciute …) riguardanti tematiche di salute e benessere. Sempre più sentiamo di “tribù alimentari” e di «diete» di restrizione e/o formulate sulla base di test di alcuna validità clinica. Il criterio per salvaguardarci da questa ambiguità e confusione di messaggi è quello di «fare chiarezza», di porci delle domande precise per ricercarne la migliore (più giusta) risposta, in ottica di evidenze basate sulla medicina.
Questo moderno approccio sistemico rende la nutrizione non più una semplice relazione causa-effetto (cibo-sintomo) ma predittiva, personalizzata, preventiva, partecipatoria.
Per il raggiungimento della performance nell’era attuale dell’HOMO DIETETICUS OCCIDENTALIS, della DIABESITA’, della GLOBESITA’, del CIBO CONFORT, è indispensabile ritornare a NUTRIRSI. L’ALIMENTAZIONE significa NUTRIZIONE solo quando i cibi assunti sono EQUILIBRATI, ricchi di sostanze in grado di RIGENERARE il corpo e mantenerlo in SALUTE. Attualmente siamo SUPER-ALIMENTATI ma SOTTO-NUTRITI.
NUTRIRSI significa: sospendere il sovraccarico tossico (DIETA ANTITOSSICA); ridurre l’infiammazione (DIETA ANTIFLOGISTICA), recuperare energia (DIETA BIOENERGETICA); ripristinare la regolazione (DIETA BIOENERGETICA). Per NUTRIRSI è fondamentale la scelta di cibi ad elevata DENSITA’ (qualità) nutrizionale, ad alta PERFORMANCE METABOLICA E REGOLATIVA, che esprimano le 5 CARATTERISTICHE DI ECCELLENZA DEL CIBO ad alta “performance”: fresco, crudo, integro, vero, vitale.
E’ possibile mantenere uno stato di omeostasi (equilibrio), in una complessità come l’organismo umano attraverso una ALIMENTAZIONE FUNZIONALE in grado di compensare ed equilibrare efficacemente e con continuità le variazioni dinamiche tra ambiente interno ed esterno, secondo un concetto di SALUTOGENESI. A tale riguardo fondamentale è il rispetto dei RITMI CIRCADIANI intesi come cambiamenti fisici, mentali e comportamentali che seguono un ciclo giornaliero di circa 24 ore, rispondendo in parte al ciclo giorno-notte (veglia-sonno). Numerose evidenze scientifiche dimostrano che diversi componenti del sistema endocrino ormonale fanno registrare un ritmo tempo-dipendente che facilita l’anticipazione e/o l’adattamento alle fluttuazioni ambientali e comportamentali (stress). Negli ultimi anni sempre più studi hanno mostrato come una corretta alimentazione non debba essere valutata solo in termini di qualità e quantità, ma è bene tenere in considerazione i tempi di assunzione dei diversi nutrienti. La scelta di un tempo in cui somministrare allenamento, alimentazione, sonno e ore di lavoro, in base allo stile di vita e alle caratteristiche ormonali e umorali, potrebbe migliorare l’efficacia e diminuire gli effetti collaterali in termini di composizione corporea, benessere e adattamento agli stressor (modulazione e rinforzo del sistema immunitario).
L’adesione ad uno stile alimentare corretto consente il raggiungimento della massima efficacia (mantenimento/raggiungimento della performance) attraverso le seguenti azioni sull’organismo:

  • prevenzione e riduzione/risoluzione di fenomeni d’infiammazione (acuta, cronica, focale, sistemica), stress carenziale disnutrizionale, reazioni avverse (immunologiche e non immunologiche);
  • mantenimento in equilibrio del microbiota (sviluppo della flora microbica fisiologica e soppressione della patogena responsabile di disbiosi intestinale, SIBO, LEAKY GUT SYNDROME) e capacità detossificante;
  • perdita selettiva della massa grassa;
  • ottimizzazione dell’assetto ormonale (es. ripristino e mantenimento della circadianità del cortisolo, insulina, GH, glucagone,..);
  • ripristino e mantenimento dell’equilibrio del rapporto acido-base dell’organismo;
  • ripristino e mantenimento della capacità di prevenire e contrastare i danni indotti da stress ossidativo.

A tal fine importante è prendere in considerazione fattori importanti, tra cui:

  • indice del carico glicemico (GL), misura della risposta insulinica all’introduzione degli alimenti;
  • carico acido potenziale renale (PRAL), indice dell’effetto acidificante o alcalinizzante di un alimento;
  • capacità di assorbimento dei radicali dell’ossigeno (capacità antiossidante) degli alimenti (ORAC).

Ricordiamo che la genetica non è il nostro destino, infatti i geni non sono né buoni né cattivi, sono solo un progetto! E’ l’ambiente extracellulare che fa la differenza attraverso le proteine regolatorie. I fattori che influenzano il nostro organismo derivano principalmente da: dieta, attività fisica, inquinanti (compreso l’elettromagnetico), microbi, ambiente esterno. Tutti questi fattori concorrono all’espressione dell’EPIGENETICA, che è la CHIAVE DI LETTURA E DI SVOLTA PER LA PERFORMANCE INDIVIDUALE.
In conclusione, il RAGGIUNGIMENTO DELLA PERFORMANCE si attua ATTRAVERSO L’OTTIMIZZAZIONE dell’aspetto personale clinico ed eventualmente terapeutico, NUTRIZIONALE DEL CORPO E DELLA MENTE (es. gestione e risoluzione sintomi vaghi ed aspecifici; stati emotivi come la rabbia, il vuoto, la noia, la tristezza o “il sentirsi depressi”, la difficoltà a percepire lo stato di fame/sazietà portano a stati di fame emotiva), di svolgimento di attività fisica e l’adattamento funzionale ambientale (controllo degli stressor lavorativi, sociali, famigliari, abitudini alimentari ACQUISITE,..).